all'alba del 3 dicembre 1458, la nobildama con ancora indosso la divisa da Fante, si avviò con passo stanco ma determinato verso il Cimitero del Castello sito accanto alla Caserma e dopo aver trovato la tomba della sua adorata sorella terzogenita Asmodai (della quale per molto tempo non aveva ricevuto sue notizie e solo casualmente venne a scoprire che anch'ella era stata una Soldato in quella stessa Compagnia, nella quale anch'ella si trovava attualmente, anche se ancora per poco).
Si tolse l'elmetto e la divisa da Fante e Gendarme, con indosso solo il consueto elegante abito da nobildama Stibbert e il mantello con il simbolo del Casato, si inginocchiò vicino alla lapide della defunta e sempre adorata sorella Maria Raffaella Stibbert (Asmodai) e dopo avervi deposto un lieve e dolce bacio, pensò.....
"eccomi mia cara,
sto per giungere da te, finalmente, ci ritroveremo, seppure in un'altra vita, che tutti gli Dèi mi perdonino per ciò che sto per commettere ma, piuttosto che affrontare uno scandalo pubblico, come un Tribunale Militare, per accusa di "insubordinazione", che a mio parere non è mai accaduta, piuttosto preferisco la morte !"
dopo di chè estrasse la sua lucente spada di acciaio dal fodero e dopo averla impugnata con entrambe le mani, se la rivolse contro l'addome, per poi crollare esanime sulla lapide della ex sorella defunta ASMODAI !